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TU CHIAMALE SE VUOI EMOZIONI

“Seguir con gli occhi un airone sopra il fiume e poi
Ritrovarsi a volare

E sdraiarsi felice sopra l’erba ad ascoltare

Un sottile dispiacere

E di notte passare con lo sguardo la collina per scoprire

Dove il sole va a dormire

Domandarsi perché quando cade la tristezze 

In fondo al cuore

Come la neve non fa rumore

E guidare come un pazzo a fari spenti nella notte, per vedere

Se poi è tanto difficile morire

E stringere le mani per fermare

Qualcosa che

E’ dentro me

Ma nella mente tua non c’è

Capire tu non puoi

Tu chiamale se vuoi

Emozioni

Tu chiamale se vuoi

Emozioni”

Questo, il testo di una celeberrima canzone di Lucio Battisti, che richiama a pieno il mio ultimo week end sportivo. Dopo anni, al termine di una prestazione sportiva, della mia squadra, e non mia personale, mi sono ritrovato avvolto in un cocktail di emozioni: tensione, gioia, sollievo…esplose in uno sprint con placcaggio di felicità al mio Head Coach al termine della gara. Non nascondo che gli occhi erano lucidi, probabilmente perché nel mio ruolo bisogna essere lucidi, attenti e distaccati per lavorare bene. Fatto sta che mi è sembrato di tornar a vivere lo sport come negli anni di fuoco, nei quali insegnuivo sogni (assaggiati e sfiorati); ora gli obiettivi e target sono altri ma di certo non meno stimolanti, e sabato ne ho avuto la prova.

Per la cronaca, parliamo di pallavolo, non di calcio; la vittoria per il Team Volley è arrivata dopo “appena” 150 minuti di gioco e un tie break terminato 21-19 in quella che rientra nella top 3 delle partite che ho vissuto direttamente.

FORZA TEAM VOLLEY!

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