Ferrara 25/9/16
Si è tenuto, presso le sale di Giurisprudenza di Ferrara il XII Congresso Nazionale dell’AMIV (Associazione Medici Italiani del Volley); questa edizione ha presentato come tematica “La patologia muscolo scheletrica dall’anca al ginocchio”, argomento da me molto apprezzato, di interesse quotidiano, visti i miei trascorsi di calciatore professionista (ed ora dilettante).
La mia professione di allenatore, di “allenatore di infortunati” o di preparatore atletico, mi porta necessariamente a continui aggiornamenti su tecniche e metodiche rieducative, confronto con le varie figure sanitarie (Medici, Chirurghi, Fisioterapisti…. nell’attesa di essere riconosciuto anche io come sanitario) che inevitabilmente ci portano a creare una vera e propria equipe.
Tra gli organizzatori e relatori, presenti molti medici dello sport, chirurghi, fisioterapisti e Laureati in scienze motorie pronti a dar il loro contributo.
Ma arriviamo al dunque, di cosa si è discusso? Cosa è emerso? Novità? La solita manfrina? Beh… un po’ di tutto in realtà.
Abbastanza scontato ma non così banale, il concetto e la necessità del lavoro in equipe, del lavorare non per comparti stagni tra le varie figure rieducative, ma in un network informativo tra i vari operatori delle varie fasi rieducative; personalmente un concetto non nuovo per me, anzi, è una cosa che vedo come un dogma e che metto in pratica da sempre.
Si è parlato molto di diagnostica (Ecografia con elastosonografia, RMN, RX…), di chirurgia e di effetti collaterali a diagnosi non precise o protocolli di recupero non idonei (miosite su tutte) per le varie patologie muscolo scheletriche.
Finalmente ho sentito parlare per la prima volta di SPORT HERNIA, patologia non classificata sino a poco tempo fa, vissuta sulla mia pelle nel 2012, e risolta con un protocollo pre e post chirurgico sperimentale del quale sono stato “cavia”.
La cosa che però vorrei sottolineare, alla quale tengo molto, che è emersa dal congresso, sono i tempi di recupero per le lesioni: infatti, come esposto dai vari relatori, vi sono delle tempisti biologiche fondamentali da rispettare, dei processi riparativi fisiologici che non possono essere accelerati. Si parlava di PRP, gel piastrinici, vari metodi per stimolare la guarigione ma l’evidenza scientifica dice una cosa sola: RISPETTARE I TEMPI BIOLOGICI!
Il congresso ha evidenziato che tutte le metodiche non accelerano i processi di guarigione ma al massimo garantiscono un’ottima riparazione e un tessuto migliore: non tempi accorciati.
Perché sottolineo questo concetto?
Spesso, allenatori con poca “scuola” non essendo professionisti del settore sportivo, sottovalutano queste cose, dando priorità solo al risultato e non alla salvaguardia dell’atleta che viene esposto a una probabilità di recidiva molto alta.
Concludo dicendo che a breve integrerò la sezione COMPETENZA con articoli rivolti al recupero da lesioni muscolari e gestione di tendinopatie, nella speranza di sensibilizzare qualche addetto ai lavori lacunoso sull’argomento.
Ringrazio vivamente Il dott. Marco Fogli per l’invito e per l’organizzazione di questi eventi; oltre ad essere stato uno dei miei docenti nel percorso accademico, è ad oggi un mio riferimento nel campo della medicina sportiva, come anche altri suoi colleghi medici presenti al congresso coi quali collaboro e che sono stati anch’essi miei docenti universitari.
Dott. Matteo Lunati